martedì 26 febbraio 2008

Il colesterolo "buono"

La novità viene da uno studio fatto da molti rappresentanti del mondo scientifico,non da siti web o "grilli parlanti".Si sono chiesti se proprio il colesterolo sia il vero "colpevole" di infarti e ictus.
Lo studio Enhance dimostra come due farmaci anticolesterolo(l’ezetimibe che ne inibisce l’assorbimento intestinale e la simvastatina che ne riduce la produzione nel fegato) non siano meglio della simvastatina da sola.I due insiemo é vero che abbassano il colesterolo nel sangue,ma non producono un reale beneficio per le arterie.Viene spontanea la domanda:perchè le aziende hanno dato i risultati di questo studio in ritardo...?


Secondo un commento pubblicato sull’Herald Tribune e firmato da Gary Taubes, corrispondente della rivista Science, l’equivoco è di fondo. E cioè: si è sempre confuso il colesterolo con le proteine che lo trasportano nel sangue, le lipoproteine. Il carico con il mezzo di trasporto. E il colesterolo è diventato buono o cattivo a seconda che sia veicolato da lipoproteine a alta densità (Hdl) o a bassa densità (Ldl). Potrebbe, dunque, non essere il colesterolo in sé il vero nemico (l’infarto colpisce anche persone con colesterolo normale), ma un’anomalia delle lipoproteine. E infatti due farmaci insieme, pur abbassando di più il colesterolo, non prevengono le placche. Rimane però il fatto che la simvastatina e le altre statine prevengono le malattie cardiovascolari. E’ probabile allora che questi medicinali funzionano non tanto perché abbassano il colesterolo, ma perché agiscono con altri meccanismi, per esempio riducendo l’infiammazione.

Nonostante questi dubbi, però, l’Fda, l’ente americano per il controllo delle medicine, continua a registrare farmaci per la prevenzione delle malattie cardiache solo in base al fatto che riducono le Ldl e le autorità sanitarie conducono campagne di prevenzione puntando sul colesterolo. Dimenticando, a volte, che i farmaci hanno effetti collaterali che vale la pena affrontare se i benefici sono reali.
E molti si chiedono quale sia il ruolo dell’industria farmaceutica. Industria che, nel caso dello studio Enhance, ha rivelato con due anni di ritardo i risultati negativi, lasciando che milioni di pazienti continuassero la terapia. Il fatto è che il mercato degli anticolesterolo è semplicemente gigantesco. Un esempio: nel 2005 il fatturato dell’atorvastatina è stato di oltre 12 miliardi di dollari.

Le industrie hanno tutto l’interesse a promuovere l’ipotesi colesterolo, ad allargare la quota di consumatori di farmaci anticolesterolo (lo hanno fatto riducendo sempre di più i livelli normali nel sangue in modo da creare più «malati» come ha già denunciato il British Medical Journal) e a giocare sull’ipotesi colesterolo buono (da aumentare) e cattivo ( da ridurre) per proporre nuove molecole dal momento che stanno scadendo i brevetti di quelle vecchie. Peccato però che un farmaco con questo nuovo meccanismo d’azione, il torcetrapib, invece di prevenire infarti e ictus li provoca (lo studio è stato interrotto un anno fa). Un’altra prova che il colesterolo non sarà più di moda?


Fonte Corriere

Alcune dichiarazioni mediche non convenzionali:

«Saremmo lieti se potessimo disporre anche di un solo studio verificabile da cui risultasse che vite umane possono essere salvate con l'abbassamento del tasso di colesterolo. Invece non abbiamo nessuna difficoltà a trovare dieci studi che dimostrano che un calo dei lipidi corrisponde a una mortalità più elevata».cardiologo Harald Klepzig dell'lstituto tedesco di cardiologia di Francoforte

Paul Rosch, presidente dell'American Institute of Stress e docente di medicina al New York Medical College, commenta: «Il lavaggio del cervello che ha subito l'opinione pubblica ha funzionato talmente bene che molte persone credono di essere in salute o di poter vivere più a lungo se hanno il tasso di colesterolo basso. Invece non c'è niente di più falso».

La presenza nell’organismo delle cosiddette statine impedisce che si formi in esso l’acido chiamato mevalonico, necessario per la sintesi del colesterolo. In questo caso le cellule dell'organismo debbono procurarsi il colesterolo dai cibi, per cui il tasso di colesterolo nel sangue diminuisce. Questa caratteristica delle statine fa sì che esse siano un prodotto d'importanza capitale per l'industria farmaceutica. Le persone che possono averne bisogno sono moltissime: sono cioè tutti quegli individui il cui tasso di colesterolo è già stato definito troppo alto e che quindi hanno bisogno di cure. Si tratta di persone che, a parte il colesterolo alto, stanno bene di salute e quindi possono vivere tanto a lungo da dover assumere statine tutti i giorni per decenni. In effetti le sostanze che impediscono la formazione del colesterolo si sono dimostrate vere e proprie macchine per far soldi sul mercato dei prodotti farmaceutici, soprattutto perché sono state brevettate e si possono acquistare soltanto a caro prezzo (all'incirca da uno a due euro per ogni dose giornaliera). La Pfizer con la sua statina chiamata Lipitor conta di arrivare a un volume d'affari annuo di dieci miliardi di dollari: già oggi il Lipitor è il prodotto farmaceutico più venduto di tutti i tempi. Il prodotto concorrente, lo Zocor della ditta Merck & Co., arriva alla non meno impressionante cifra di 7,5 miliardi di dollari. Negli Stati Uniti il 5,4% della popolazione adulta assume statine e nel mondo si contano 44 milioni di consumatori.

Ovviamente tutto questo non per dire che si possono mangiare le più schifezze del mondo in quantità industriale.......ma almeno veniamo a conoscenza di una possibile verità nascosta,o menzogna svelata....!


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5 opinioni:

Spippy ha detto...

Sei un pozzo di scienza, concittadino. Grazie per queste informazioni sempre utilissime. Baciottoli

Ele ha detto...

C'è sempre un forte scontro d'interessi anche sulla salute!chissà quante cose assumiamo tutti i giorni senza avere la consapevolezza reale dei pro e dei contro...

Anonimo ha detto...

La dr. Clark è 30 anni che dice che ci sono incongruenze sui livelli del colesterolo nel sangue.
Bravo per scovare notizie che fanno chiarezza!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

E' un tema scottante. Sono sicuro che in parte le multinazionali farmaceutiche ci marcino ma è anche dimostrato sembra che il colesterolo cattivo è pericoloso.

Non so davvero che dire. E' un tema così delicato quello della salute, ci dovrebbero essere certezze su cosa davvero fa bene e cosa no invece anche qui giocano sulla nostra pelle...

Laura ha detto...

Sempre interessanti i tuoi post, e fanno riflettere !
Mi leggerò gli "arretrati" con calma ;-)
Ciao!