domenica 3 febbraio 2008

Ferite aperte


La seconda metà del 2007 ha fatto registrare livelli record di disboscamento nell'Amazzonia brasiliana, con oltre settemila chilometri quadrati di devastazione. Lo ha annunciato il ministero dell'Ambiente di Brasilia. Dopo tre anni consecutivi di continue riduzioni dell'indice di disboscamento, che avevano portato il presidente Lula a dichiarazioni
ottimistiche sul futuro dell'Amazzonia, il periodo tra agosto e dicembre del 2007 ha riportato indietro il "polmone del mondo" ai tempi bui delle peggiori aggressioni.

"Non si erano mai registrate deforestazioni di tale ampiezza e intensità nei mesi di novembre e dicembre in Amazzonia", ha dichiarato Gilberto Camara, direttore dell'ente di ricerche spaziali brasiliano, che monitorizza i due satelliti di osservazione in orbita permanente sull'Amazzonia. Marina Silva, l'ambientalista che guida il ministero dell'Ambiente del governo Lula, ha attribuito il brusco peggioramento all'espansione delle piantagioni di soia e degli allevamenti di bestiame a causa del forte rincaro delle commodities sul mercato internazionale.

"Il governo in Amazzonia ha due vertenti completamente contraddittorie, con il ministero dell'Ambiente che cerca di contenere il disastro e quello dell'Agricoltura, con dietro le banche pubbliche, che aumentano i sussidi senza esigere nulla dal punto di vista ambientale - ha dichiarato Adrian Garda, direttore per l'Amazzonia di Conservation International - Finché non ci sarà un controllo governativo dei meccanismi di mercato, il disboscamento continuerà ad aumentare". Gli incendi sono stati facilitati anche dalla siccità degli ultimi mesi dell'anno nella regione amazzonica. -ansa-

La foresta pluviale amazzonica copre un'area superiore all'estensione degli Stati Uniti ed è l'ecosistema più ricco al mondo di biodiversità. La sopravvivenza di questo ecosistema è minacciato da attività spesso illegali ed intensive di estrazione del legno. -Greenpace-


Volevo inoltre ricordare che oggi é il decimo triste anniversario dell'incidente del Cermis.Esattamente il 3 febbraio del 1998 un aereo americano tranciava i cavi della funivia,provocando la morte di 20 persone.Ancora oggi il Comitato 3 Febbraio, formato da cittadini della zona, chiede che sia fatta giustizia e che il processo ai piloti del 'Prowler' Usa responsabile della strage, svoltosi negli Stati Uniti, sia celebrato in Italia. Il pilota dell'aereo, il capitano Richard Ashby, venne condannato da una corte marziale americana a sei mesi di carcere (per avere distrutto un video del volo) e all'espulsione dai marines, senza pensione. Il co-pilota Joseph Schweitzer, che ammise di avere bruciato il nastro che li avrebbe incriminati, se la cavò con la radiazione, evitando il carcere. Gli altri due marine a bordo del Prowler, William Rainey e Chandler Seagraves, vennero giudicati non colpevoli perché non erano ai comandi.



Passano gli anni...
..e sono gli unici a cambiare....!





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8 opinioni:

Giovanna Alborino ha detto...

capisco che la natura non va' toccata, ma se non si tagliano gli alberi da dove si prende il legno per costruire ??

Anonimo ha detto...

é che i più forti deforestatori, siamo noi europei (esclusi pochi stati) e gli americani, infatti siamo quelli che usiamo e sprechiamo più di tutti.Se non si parte con un fortissimo riciclo dei nostri "scarti" sarà sempre peggio!
Bob

Dani ha detto...

@ Giovanna
Il problema é che spesso dopo aver tagliato gli alberi viene bruciata la foresta residua e vengono seminate delle piante erbacee che infestano la zona impedendo agli alberi di crescere.Ma anche queste durano poco e
in breve tempo il terreno si asciuga e rimane solo argilla....!
Il perché di questo "metodo" proprio non lo so....!
Ciao Giovanna...

@ Essenzedinatura
Verissimo....!E li ritorna il problema culturale di far capire che uno scarto può essere riutilizzato e diventare materia prima per qualcuno....!
Magari invece di "scarti",come tu giustamente hai messo tra virgolette,potremmo chiamarli "risorse"....!
Ciao....!

MARGY ha detto...

..certo però che è come ammazzare una persona!...disboscare è uccidere la Natura.
Eppure sono considerate "i polmoni" della Terra...posso capire piccole aree, per le esigenze degli uomini, ma di queste ampiezze chilometriche no, è troppo.
Ciao Lele un bacione...buon inizio settimana.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Infatti il problema come dice Lele è la devastazione invece di un corretto e controllato disboscamento.

Quanto al Cermis.... potremmo sarcasticamente dire che abbiamo fatto passi avanti... Con Ustica pur immaginando e sapendo come è andata non abbiamo nessuna ammissione, qui invece la verità ammessa la conosciamo ma non riuscimo "soltanto" ad avere giustizia....

Come dicevo, appunto, un passo avanti....

D ha detto...

Al solito, gli interessi economici non possono fermarsi a guardare se una cosa è umanamente o fisiologicamente sbagliata, i soggetti economici sono semplici variabili di un sistema.E chi se ne frega del genere umano.

E gli strani casi del destino, purtroppo, spesso fanno in modo che, nonostante anche coloro che portano avanti il sistema faccaino parte (pare incredibile a pensarci) del genere umano non siano mai loro stessi ad essere puniti dai meccanismi velenosi creati.

Anonimo ha detto...

Ciao lele,infatti non ho mai capito perchè non vengano applicati disboscamenti intelligenti invece dei linciaggi!
Interessa tutti infondo questo problema!mah...

Per il resto dovrei commentare che come spesso accade la giustizia non fa il suo decorso...
Buona serata lele!

cris ha detto...

tagliare gli alberi andrebbe anche bene!!!a patto pero che per quanti ne tagli,tanti li ripianti!!!ciao