lunedì 7 gennaio 2008

Inceneritori:caso Forlì

Lo smaltimento dei rifiuti é una delle sfide che più preoccupa la nostra società,e sulle possibilità in proposito ci sono molte ipotesi e un grande dibattito.Il modo migliore per affrontare il problema sarebbe non produrli più,semplicemente cercando di recuperarli,riutilizzarli e portare per lo smaltimento quello che resta dopo il riciclo,che é anche la linea della Comunità Europea.Premessa fatta,parliamo degli inceneritori,questa ombra che é un po' meno scura da parte di tutti,e che anzi oramai si conoscono gli effetti.Ho trovato finalmente il rapporto sul caso Inceneritori a Forlì,che quindi interessa anche a me in prima persona essendo io entro il raggio delle micro polveri tossiche dei suddetti termovalorizzatori. (30 km)
Ma ovvio che l'interesse é di tutti visto che l'Italia sembra essere la terra ospite per eccellenza di questi macchinari.Fino adesso non avevo letto i dati "tecnici".......!Sapevo che le polveri che escono sono tossiche ,possono provocare tumori perché non biodegradabili.....ma tutto qui,niente di cosi importante insomma.......!


Caso: FORLÌ’ E I RIFIUTI: LE RAGIONI DELLA PREOCCUPAZIONE
Il gruppo di medici che ha promosso la raccolta di firme di colleghi (a tutt’ oggi oltre 260) sull’appello “Per una profonda e responsabile riflessione in relazione al potenziamento degli inceneritori a Forlì” desidera esprimere le motivazioni che l’hanno indotto a questa precisa presa di posizione, motivazioni che restano più che mai valide dopo l’avanzamento dell’iter di autorizzazione degli impianti e nonostante la risposta del Ministero della Salute (1) che, ad un’attenta analisi, riteniamo poco rassicurante.I motivi sono essenzialmente di tre ordini:
1) IMPLICAZIONE SULLA SALUTE UMANA DEGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO:DATI DI LETTERATURA
2) MOTIVAZIONI DI ORDINE EPIDEMIOLOGICO IN RELAZIONE AL NOSTRO TERRITORIO
3) MOTIVAZIONI DI ORDINE “ECO-AMBIENTALE “

Gli impianti di incenerimento, bruciando materiali estremamente vari, emettono un gran numero di sostanze chimiche (ne sono state individuate più di 250), di diverso grado di pericolosità. Lo stesso processo di combustione trasforma rifiuti relativamente innocui in rifiuti altamente tossici e pericolosi, sotto forma di emissioni gassose, ceneri volatili, ceneri pesanti, che a loro volta richiedono costosi sistemi di inertizzazione e di stoccaggio.Tra le sostanze emesse vengono segnalati (4) metalli pesanti, composti organici volatili, idrocarburi policiclici aromatici, policlorobifenili, diossine, furani.Tra quelle più pericolose troviamo: arsenico, berillio, cadmio, cromo, nickel, mercurio che sono classificati dalla IARC (International Agency Research of Cancer) a livello I come rischio oncogeno documentato in quanto correlati ad aumentato rischio di neoplasie a livello di: polmone, cute, fegato, vescica, rene, colon, prostata.Fra le altre sostanze emesse si riscontra (4), con pari livello di evidenza, per l’insorgenza di leucemia, il benzene, e con livello di evidenza 2A, quindi inferiore, il tricloroetilene correlato con linfomi non Hodgkin ed epatocarcinoma. Gli inceneritori rappresentano poi una delle fonti più importanti di inquinamento da diossine (5). Le diossine sono sostanze liposolubili e persistenti che vengono assunte per il 95% tramite la catena alimentare in quanto si accumulano in cibi quali carne, pesce, latte, latticini - compreso il latte materno - che sembra essere uno dei loro veicoli più importanti. Queste sostanze sono tossiche a dosi infinitesimali - picogrammi, ossia miliardesimi di milligrammi - e proprio l’esposizione prolungata cronica di tipo non professionale a dosi molto basse sembra essere la più pericolosa (6, 7). Nel 1997 la TCDD (2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-dioxin) è stata classificata a livello I dalla IARC come cancerogeno certo per l’ uomo e, di recente, questo ruolo è stato ulteriormente riconsiderato e rafforzato (8).

Le caratteristiche di persistenza ed accumulo delle diossine - come pure degli Idrocarburi Policiclici Aromatici e dei Poli-Cloro-Bifenili - fanno sì che il rispetto dei limiti di legge delle concentrazioni di queste sostanze nei fumi non garantisca di per sé la salute della popolazione, in particolare di quella infantile.
Numerosi studi sono stati condotti dagli anni ‘80 ad oggi per valutare l’impatto sulla salute umana degli impianti di incenerimento: 46 di questi, condotti fra il 1987 e il 2003 sono recentemente stati oggetto di revisione (4). Ben 32 studi hanno riguardato la salute della popolazione residente in aree vicine agli impianti, 11 sono stati condotti su lavoratori addetti agli impianti, 2 su popolazione residente e lavoratori ed uno, condotto in Giappone, ha valutato l’impatto sui residenti di alti livelli di diossine ed analoghi presenti in prossimità di un inceneritore. In 14 studi si è anche ricercata la presenza di biomarcatori e sostanze ad effetto mutageno (policlorodibenzodiossine-dibenzofurani, idrossipirene, tioteri) in liquidi biologici (sangue, urine), riscontrando eccessi significativi in oltre la metà di essi.I principali effetti indagati sono comunque quelli legati ad un aumentato rischio di neoplasie solide ed ematologiche; in 2/3 degli studi condotti per indagare la relazione col cancro in quanto a mortalità / incidenza / prevalenza si è riscontrata una associazione significativa per neoplasie a carico di: esofago, stomaco, intestino, fegato, sarcomi dei tessuti molli, linfomi Non Hodgkin, neoplasie infantili e soprattutto neoplasie polmonari. -nanodiagnostic-

Il rapporto non é completo perché molto lungo qui comunque potete leggerlo integralmente.
In fondo trovate il nome dei medici firmatari

Qui l'Unione Europea mette in mora l'inceneritore di Brescia.(2003)

So che ormai molti sanno cosa esce da un inceneritore e le conseguenze.Solo che a volte parlandone troppo poi si tende ad abituarsi e lasciare passare....!Si fa una specie di "depistaggio" della realtà vera!L'abitudine per me diventa questo in certi casi......!Io stesso quando ho letto questi dati stentavo ha credere......!

Guardate il video sotto!Mi verrebbe da chiedere aiuto........

Vide Meetup romagnoli di Beppe Grillo





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9 opinioni:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Anche io ritengo che gli inceneritori non siano la soluzione. Avevo ascoltato Grillo a parlarne in un suo spettacolo (Reset per la precisione) ed ero rimasto scioccato.

Giovanna Alborino ha detto...

concordo con daniele...

buon inizio settimana

LauBel ha detto...

gli inceneritori sono la fabbrica dell'anti-ambiente... l'unica vera soluzione al problema è la raccolta differenziata e, di conseguenza, il riciclo delle materie prime... ma come al solito da noi succedono sempre "cose strane"...

Irene ha detto...

Entro domani risponderò a questo post che mi interessa particolarmente, ma mi intrufolo velocemente perchè mi sono ricordata di questo libro che ti consiglio: è di Paolo Cossi e ha fatto la prima raccolta del pensiero illustrato di Mauro Corona (Ed. Biblioteca dell'Immagine) ti farai quattro risate e capirai meglio il personaggio di Corona! Una frase su tutte: "Se vado spesso nel bosco è perchè preferisco la compagnia degli animali a quella di certe persone", ciao

mario ha detto...

l'unico che mi ha saputo informare sugli inceneritori è stato grillo...
gli altri lo chiamano termovalizzatori e dicono che sn magnifici....
non sono la soluzione..
ma una soluzione bisogna trovarla e subito

cris ha detto...

ciao lele:adesso basta .propongo una denuncia di massa verso queste menti malate:loro pensano solo ai soldi e basta:denunciamoli al tribunale dell"aia in olanda con l"aiuto della comunita euoropea!!basta farmi ammazzare da questi incopetenti.la pazienza a un limite.

peppa ha detto...

dico che siamo la vergogna dell'UE.... e che siamo governati da un ammasso di incompetenti!!!!!che io ho pure votato...grrrr....

Vale ha detto...

E pensare che a Parma la costruzione di un nuovo "termovalorizzatore" è uno dei punti di froza del programma della giunta in carica. Che culo!

desaparecida ha detto...

ehi lele....grazie...ti abbraccio